Oltre 40 deputati e senatori del Congresso brasiliano hanno presentato una denuncia pubblica al Congresso Americano sugli abusi clamorosi effettuati dal Supremo Tribunale Federale di Lula a Brasilia, con l’istaurazione di una dittatura giudiziaria, in coerenza con le insane parole del neo-presidente Lula sul regime venezuelano del quale Maduro fa parte del Foro di San Paolo, che ha l’intento di istaurare il regime comunista in tutto il Sud America e Cuba. Ricordiamo che Lula, condannato fino al terzo grado di giudizio per corruzione, lavaggio di denaro e altri reati contro lo stato brasiliano a 12 anni di carcere, dopo 2 anni di prigione fu liberato e annullato il suo processo dal STF, portandolo al governo del Brasile (all’alba degli 80 anni) per una esigua percentuale di voti contro il presidente uscente Jair Bolsonaro.
La denuncia ha assunto un’importanza internazionale in quanto sono frequenti e molto chiare le intenzioni di accusare Bolsonaro e i suoi alleati di aver pianificato i vandalismi occorsi l’8 gennaio 2023 (domenica) in un momento che Bolsonaro era negli Stati Uniti, e ci rimase per tre mesi. Un’azione da fanatici che insistono nella narrativa del “golpe” mai avvenuto, cercando un parallelo di ciò che avvenne contro Trump il 6 gennaio 2020 per l’invasione del Capitolio.
Attualmente il PT (Partito dei Lavoratori) di Lula ha indicato 7 membri su 11 del Supremo Tribunale Federale brasiliano, si è trasformato in meno di un anno in un tribunale politico, che ha di mira tuttii rappresentanti di destra (e solo quelli) con il compito, nemmeno nascosto di annullare le accuse di Lula e dei maggiori accusati dell’inchiesta Lava-Jato, il maggiore scandalo di corruzione della storia del Brasile, con l’intenzione di ribaltare il sentimento della popolazione, nell’intento di riabilitare l’immagine di Lula con l’aiuto della stampa brasilana e internazionale.
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