Denuncia al Congresso americano sugli abusi del Supremo Tribunale Federale brasiliano del governo Lula

Letto da: 115 Oltre 40 deputati e senatori del Congresso brasiliano hanno presentato una denuncia pubblica al Congresso Americano sugli abusi clamorosi effettuati dal Supremo Tribunale Federale di Lula a Brasilia, con l’istaurazione di una dittatura giudiziaria, in coerenza con le insane parole del neo-presidente Lula sul regime venezuelano del quale Maduro fa parte del … Leggi tutto

Noi italiani avevamo ragione! Il Brasile è diventato una pagliacciata.

Letto da: 310 Come avevamo questionato nell’imminenza dei fatti accaduti all’aeroporto di Roma Fiumicino, nel luglio 2023, si sta piano piano rivelando l’enorme parzialità del Supremo Tribunale Federale Brasiliano nell’imputare tre connazionali del reato contro le “istituzioni democratiche” e contro “lo stato di diritto”, per una semplice discussione tra i coniugi Mantovani e il superministro … Leggi tutto

7 settembre vs. 25 aprile

Letto da: 265 Tutti sanno che in Italia viene festeggiato il 25 aprile come data della liberazione dal nazifascismo in Italia, causa dei disastri provocati da Hitler con la II Guerra Mondiale, con 20 milioni di morti. Una data sequestrata per decenni dalla sinistra e dal partigianismo come rivendicazione dei valori propugnati dal Partito Comunista … Leggi tutto

In Brasile la fede politica è come il tifo calcistico.

Letto da: 740 Noi italiani comprendiamo come il calcio faccia parte dell’anima dei brasiliani, ma trasferire il tifo nella politica è un grande errore della società brasiliana, rischia di trasformare il Paese in uno stadio dove qualsiasi “tifoso potente” può accusare l’avversario di qualunque cosa, senza provare cosa stia dicendo, non c’è bisogno, basta farlo … Leggi tutto

Hugo Armando Carvajal, il delatore che fa tremare il M5S in Italia e Lula in Brasile

Letto da: 693 Carvajal è stato accusato di coordinare l’importazione di ingenti quantità di droga negli Stati Uniti (si parla di 5.600 kg di cocaina), obbedendo a un perverso progetto di Hugo Chavez, usando i suoi poteri di capo dei servizi segreti del Venezuela, ma è diventato famoso per aver finanziato vari partiti di sinistra … Leggi tutto

Salviamo l’Amazzonia!

Letto da: 2.701 di Enrico Zonca https://www.facebook.com/enrico.zonca/ Lo sapevate che in Amazzonia operano 3.000 ONG, sulle 3.300 in tutto il resto del Brasile? Tutte finanziate da grandi gruppi industriali europei e americani? La deputata Silvia Waiapi, indigena del PL, in questa intervista denuncia pesantemente le ONG che impongono delle regole restrittive alla popolazione locale condannandole … Leggi tutto

Non coinvolgete l’Italia nelle vostre fake news!

La notizia ampiamente divulgata dalla stampa brasiliana di un’aggressione subìta dal ministro Alexandre di Moraes e della sua famiglia (moglie e figli) all’aeroporto di Roma, con immediata reazione sdegnata di molti leader del governo brasiliano ma non confermata da alcun organo di stampa italiano, fa parte di una perfida strategia di vittimizzare il ministro, così da creare un alone di solidarietà per uno dei personaggi-chiave del nuovo corso della politica di quel Paese, ma tali affermazioni non sono corroborate da alcuna immagine a supporto di tale affermazione.

  • La supposta aggressione si è verificata in un luogo ampiamente dotato di telecamere di sicurezza, ma “stranamente” non esistono.
  • Tali fatti sono avvenuti in Italia, un Paese nel quale il ministro Alexandre de Moraes non ha alcun potere e non ha senso l’affermazione che la Polizia Federale brasiliana abbia già individuato gli aggressori. Se fosse vero, sarebbe intervenuta la Polizia italiana, non quella brasiliana.
  • Le foto degli aggressori sono state divulgate dalla stampa brasiliana, in cui i presunti hanno un cappello di lana e una giacca a vento invernale, la cosa è assurda in quanto in questi giorni a Roma ci sono circa 40 gradi. Qui in Italia le temperature si avvicinano ai 40 gradi, quindi è impossibile che la gente si vesta in quel modo, per gli italiani sarebbe ridicolo.
    Sembra che qualcuno in Brasile stia creando una specie di fake news e che molti giornalisti alimentino queste false notizie, così da creare il vittimismo tipico della politica di quel Paese.
    Non coinvolgete noi italiani in queste pagliacciate da quartierino. Alexandre de Moraes rimanga nel suo Paese e non venga in Italia a inventarsi delle fake news.

Não envolva a Itália em suas notícias falsas!

A notícia amplamente divulgada pela imprensa brasileira de uma agressão sofrida pelo ministro Alexandre di Moraes e sua família (esposa e filhos) no aeroporto de Roma, com imediata reação indignada de muitos líderes do governo brasileiro, mas não confirmada por nenhum órgão da imprensa italiana, faz parte de uma pérfida estratégia de vitimização do ministro, de modo a criar uma aura de solidariedade a uma das figuras-chave do novo rumo da política daquele país, mas tais afirmações não são corroboradas por nenhuma imagem que as sustente.

  • A suposta agressão ocorreu em um local amplamente equipado com câmeras de segurança, mas “estranhamente” elas não existem.
  • Esses fatos ocorreram na Itália, país no qual o Ministro Alexandre de Moraes não tem poder algum, e a alegação de que a Polícia Federal brasileira já identificou os agressores não faz sentido. Se isso fosse verdade, a polícia italiana teria intervindo, não a polícia brasileira.
  • As fotos dos agressores foram divulgadas pela imprensa brasileira, nas quais os supostos autores do crime estão usando um gorro de lã e um casaco de inverno, o que é absurdo, já que está fazendo cerca de 40 graus em Roma atualmente. Aqui na Itália as temperaturas estão próximas dos 40 graus, portanto é impossível que as pessoas se vistam assim, para os italianos isso seria ridículo.
  • Parece que alguém no Brasil está criando um tipo de notícia falsa e que muitos jornalistas estão alimentando essa notícia falsa, de modo a criar o vitimismo típico da política desse país.
  • Não envolva nós, italianos, nessas palhaçadas de bairro. Alexandre de Moraes deveria ficar em seu país e não ir à Itália para inventar notícias falsas.

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